Ernia del disco: quando l’ozonoterapia può evitare la chirurgia
Approccio mini-invasivo per lombosciatalgia e protrusioni: evidenze, indicazioni e sicurezza.
Perché se ne parla
Nell’ernia/protrusione discale, il dolore radicolare nasce da compressione e infiammazione. Accanto a fisioterapia e farmaci, l’ossigeno-ozono può essere utilizzato in due modi principali: infiltrazioni paravertebrali (intorno alle faccette/forami). Obiettivo: ridurre l’infiammazione e, in caso intradiscale, disidratare la porzione erniaria.
Che risultati aspettarsi (cosa dicono gli studi)
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RCT multicentrico (Spine, 2009): nei pazienti con lombosciatalgia acuta da ernia trattati con paravertebrale O₂-O₃, a 6 mesi erano pain-free 61% vs 33% del gruppo simulato; meno uso di FANS e nessun evento avverso grave.
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Revisioni/meta-analisi: più lavori riportano benefici dell’ozono per il mal di schiena da ernia in termini di dolore e funzione, pur con eterogeneità metodologica.
Consenso/indirizzi italiani: l’ozono in tecnica paravertebrale è stato oggetto di Conferenza di Consenso (ISS – Rapporti ISTISAN 08/9) per lombosciatalgia da ernia, con attenzione a selezione dei pazienti e protocolli.
Quando è indicata
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Lombosciatalgia indagata con imaging e refrattaria alle terapie conservative.
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Assenza di red flag neurologiche (deficit progressivi, sindrome della cauda, infezioni, ecc.), che richiedono percorsi diversi.
Vantaggi potenziali
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Procedura mini-invasiva; tempi di recupero rapidi.
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Possibile riduzione dell’uso di analgesici e miglioramento della funzione.
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In alcuni pazienti, alternativa conservativa alla chirurgia o ponte per rinviarla.
Rischi, limiti e trasparenza
Le complicanze gravi sono rare se si rispettano protocolli e setting adeguati; restano possibili eventi avversi come in qualsiasi procedura infiltrativa. L’evidenza, pur positiva in più studi, è eterogenea: serve selezione accurata, consenso informato e follow-up.
Cosa succede dopo
Dopo la procedura si programma fisioterapia mirata (core/anca) e un piano di prevenzione delle recidive (postura, ritorno graduale all’attività). Rivalutazione clinica a 4–6 settimane.

Domande Frequenti
Dipende dalla tecnica e dal quadro clinico; in genere un ciclo breve con controlli periodici.
Il sollievo può comparire già dalle prime sedute, ma il risultato si consolida completando il ciclo.
Fastidio minimo perchè vengono seguiti correttamente i protocolli SIOOT.